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Le persone non lasciano l’azienda per cui lavorano, lasciano il loro capo
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Se la tua azienda ha perso collaboratori importanti, sarebbe ora che il Management si faccia delle domande, perché uno dei costi più elevati di un’azienda è la perdita di dipendenti e collaboratori validi.
Parlando con i Manager di varie aziende si possono sentire molte cause e giustificazioni su questo fenomeno, ma nulla porta alla questione principale, ossia il fatto che i dipendenti/collaboratori non lasciano l’azienda per cui lavorano, ma il proprio diretto superiore.
Tutto questo può essere evitato, per prima cosa bisognerebbe fare un’analisi obiettiva della situazione e del tipo di leadershipche viene utilizzata nel rapporto tra manager e dipendenti/collaboratori, in cui si deve chiarire quali sono le vere colpe del manager che ha provocato la fuga dei collaboratori più validi.
Ecco 7 Consigli da seguire per tenersi i lavoratori più affidabili:
1. Dosare in modo equo il lavoro
I Manager tendono spesso a passare una mole maggiore di lavoro alle persone più brave e affidabili, togliendone dai collaboratori meno affidabili.
Questo può sembrare giustificato a prima vista, ma non è altro che una punizione per le persone più responsabili verso il proprio lavoro, poiché anche se questa avrà un riconoscimento economico per le ore che farà in più (e spesso non avrà neanche questo).
Molte volte questo riconoscimento non è adeguato allo sforzo che richiede il lavoro in più.
Inoltre se quest’ultimo non fa altro che vivere rincorrendo le scadenze, non avrà la serenità e il tempo per usufruire della propria creativitàper trovare le migliori soluzioni da inserire nel proprio lavoro.
Ma vivrà facendo crescere dentro di se sempre più risentimento, per il fatto che il più meritevole non ha tempo di fare nulla mentre i mediocri riescono a vivere una vita più serena con un guadagno leggermente minore e senza grosse responsabilità.
Come se non bastasse il lavoratore valido ha bisogno di lavorare fornendo risultati elevati a livello qualitativo e una grossa mole di lavoro non farebbe altro che abbassarei suoi standard e aumentare invece la sua frustrazione.
Recenti studi provenienti dalle Università Americane più prestigiose, tra cui quella di Stanford, dicono che per mantenere un’alta la produttività, non bisogna superare le 50 ore lavorative settimanali.
In più bisognerebbe fare una pausa ogni ora di lavoro di circa 10 minuti per mantenere elevata la concentrazione su quello che si sta facendo.
2. I Manager non si preoccupano dei loro dipendenti
I Manager, gli imprenditori tendono a nonconsiderare affatto il lato emotivo dei propri lavoratori dipendenti, si basano semplicemente su piccoli e miseri incentivi economici e per questo sono sempre pronti ad apportare critiche, anche per il minimo errore.
Così facendo il lavoratore che tende a dare il massimo, non sarà affatto motivato a mantenere elevata la propria resa, poiché diversi studi hanno riportato che:
Le ricompense, intese come una semplice lode di riconoscimento per aver migliorato il rendimento, sono più efficaci delle punizioni per aver commesso un errore.
Questo principio è sostenuto da diverse ricerche effettuato su animali ed esseri umani.
3. Ai Manager non importa se con i propri dipendenti non mantengono la parola data
Quando interagiamo con le persone, in qualsiasi ambito, creiamo una relazione basata sulla fiducia reciproca, soprattutto in ambito lavorativo.
Se i nostri dipendenti non si fidano di noi, perché ci vedono come persone poco leali che non mantengono la parola data, ma che guardano solo al profitto, difficilmente vorranno mettere il loro futuro nella nostra azienda.
4. Mantenere un gruppo omogeneo, compatto e motivato
Non solo i manager sono avidi nel dare lodi per lavori ben fatti, ma non mandano via lavoratori mediocri per rimpiazzarli con persone più motivate.
Avere un gruppo in cui ci sono forti differenze di produttività e quindi di obiettivi, è uno dei migliori modi per perdere le persone più brillanti e tenersi quelle più scarse.
5. Curare meglio le assunzioni
Nel momento in cui si devono effettuare le assunzioni, si mira a fare spesso il minor numero di colloqui, limitando così la possibilità di scelta.
Questo viene fatto per l’urgenza di sostituire qualcuno o semplicemente per pigrizia, poiché i colloqui fatti bene costano tempo ed energie.
Nel selezionare i nuovi candidati si guarda solo l’ esperienza lavorativa passata del candidato e poco le sue capacità emotive di lavorare e relazionarsi con il resto del gruppo.
6. Meritocrazia
Un gruppo in cui manca la meritocrazia, non sarà mai composto da persone con sani ideali e obiettivi comuni.
Se nel gruppo ci sono persone responsabili che danno il massimo per ottenere una promozione e se la vedono soffiare da persone che hanno utilizzato altri mezzi, questi ultimi non resteranno a lungo in quel gruppo.
7. Molti Manager non creano un rapporto personale con i dipendenti
Molti manager creano una comunicazione a senso unico con i dipendenti, così che questi ultimi non sono ne capiti, ne stimolati a dare di più.
Inoltre questi ultimi difficilmente forniranno dei feedbackcostruttivi sui quali basare dei miglioramenti lavorativi.
Ci sarebbero altre cose da aggiungere ma ci fermiamo qui, è ormai chiaro il concetto che non esiste più il rapporto capo-dipendente, come c’era negli anni ottanta, per il semplice motivo cheè un lusso che le aziende non possono e non vogliono più permettersi.
Per ottimizzare i costi i manager, gli imprenditori di oggi devono essere guide assai abiliper riuscire ad aumentare la produzione, mantenendo alta la motivazione e lo spirito di gruppo.
Concludendo Dovete fare in modo che le persone vogliano lavorare con voi.
Vincenzo Cento
Warriors’ Project
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